lunedì 7 novembre 2011

"Hey, do you speak Creeper?"





La novità che giunge dalle passerelle, questa volta è in fatto di scarpe. 
Per chi ancora non lo sapesse, gli stilisti rispolverano le "Brothel Creepers" dei nostalgici anni '50.

Nate nel periodo post-bellico, furono indossate per la prima volta dai soldati in Nord Africa che necessitavano di stivali con una spessa suola in gomma "seghettata" per far fronte a difficili condizioni climatiche e ambientali.

Di ritorno dalla grande guerra, gli ex militanti continuarono a indossare questo tipo di calzature dalla "creep-sole", anche nei locali notturni di Londra, facendole conoscere al mondo come "Brothel Creeper".


Nei successivi anni 50, primi a far di loro un "must-have" furono i Teddy Boys, moderni dandy, che le accompagnavano a pantaloni a tubo, giacche con drappi, cravatte, e capi da un vivo blu elettrico. 

Tuttavia, fu negli anni '70 che le Creeper raggiunsero il successo, grazie a Malcolm McLauren, il quale le distribuiva nel suo negozio "Let it Rock" in Kings Road. Oltre ai Ted, abituali consumatori, le creeper arrivarono anche a una clientela più vasta, grazie alla collaborazione con Vivienne Westwood, che rese il negozio più "rock-oriented". 


Negli anni, questa scarpa dalla suola particolare fu adottata da varie sottoculture della scena underground come Ska, Visual Key, Punk e altri, per poi calzare ai piedi di modelle e modelli delle case di moda più prestigiose. 

Che sia solo un fenomeno passeggero o una moda fatta per le più audaci, sta di fatto che sempre più spesso sentiremo parlare di creeper, che sia forse giunto il momento di comprarne un paio? 





They found their beginnings in the years following World War II, as soldiers based in the deserts in North Africa wore suede boots with hardwearing crepe soles because of the climate and environment. Having left the army, many of these ex-soldiers found their way to the nightspots of London wearing the same crepe-soled shoes and these became known as Brothel Creepers.

In the late 1950s, these shoes were taken up by the Teddy Boys along with drainpipe trousers, draped jackets, bolo ties, and velvet or electric blue clothes.

The brothel creeper regained popularity in the early 1970s when Malcolm McLaren sold them from his Let it Rock shop in London's Kings Road. Teddy Boys were the obvious customers, but the brothel creeper still proved to be popular among regular customers when McLaren and his partner Vivienne Westwood changed the shop to more rocker-oriented fashion.
The shoe has since been adopted by subcultures such as ska, punk, Visual key and others..and now the most famous stylists use them in their collections.

"It shoes" or not, maybe it's time to buy a new pair of creepy shoes!

domenica 16 ottobre 2011

"XOXO...GossipGirl!"


Tutte la fashion addicted saranno ormai a conoscenza del famosissimo telefilm sull'upper east side che giunge ormai alla quinta stagione, con le famosissime attrici protagoniste Blake Lively, nel ruolo della bionda Serena Van Der Woodsen, e Leighton Meester, che impersona la perfida Blair Waldorf.


Per tutte le appassionate cui brillavano gli occhi alla vista dei costumi di scena, i sogni sembrano diventare realtà! Infatti pare proprio che la Warner Bros, conceda la licenza al famosissimo Nicola Formichetti, di creare una collezione by Romeo&Juliet Couture, ispirata per filo e per segno agli outfit indossati dalle protagoniste, con un budjet tra gli 80 e i 200 euro!!


Che dire allora....mouse alla mano GossipGirlz!!




Every Fashionista knows the most popular TV show that have as main character Blake Lively and Leighton Messt playing Seren Van Der Woodsen and the mean Blair Waldorf. 
Good News from New york! Infact the Production company Warner Bros, has partnered with a licensee to create a full line inspired by the show in collaboration with Romeo&Juliet Couture; prices are between 80/200 euros!!


So we can say....dreams comes true little ladies!! XoXo!

lunedì 12 settembre 2011

"B...like Blazer!"

   


Spulciando tra le varie anteprime di questo autunno/inverno, dalle sfilate arriva una vera a propria ondata di  Blazer!


Per chi non lo sapesse questo tipo di giacca nasce in Inghilterra come uniforma sportiva da cricket, per poi costituire l'elemento essenziale delle divise maschili dei college.
Successivamente, il Blazer entra nel guardaroba maschile come capo raffinato e classico.


Già dall'anno scorso lo stile "Maschiette" sembrava spopolare tra gli stilisti più famosi che proponevano, e tutt'ora presentano, stringate basse, camicie da toni inamiditi ed austeri, (rifacendosi quasi ai  vecchi smoking alla 007).
Uno stile che nella sua contraddizione mostra la donna al pieno della sua femminilità, donando anche alle chiome più corte uno stile raffinato e sbarazzino, adatto alla freschezza giovanile e adottato anche dalle ragazze più audaci.


Quest'anno sembra che la sopracitata ondata di "mascolinità" non solo  non si esaurisca, ma sbocci ancor  più decisa con la diffusione del Blazer appunto.

 Si tratta di un capo assolutamente molto versatile sia per il giorno (con jeans, T-shirt basica e scarpe basse), che per la sera (con blusa o camicia, high heels e preziosi gioielli), quindi facilmente adattabile a tutte le occasioni, e fautore di  quel tocco chic che non guasta mai.
Olivia Palermo with an Armani Blazer. 


Adatto a ragazze di qualsiasi età, in queste e nelle scorse settimane, sbarca nei marchi prèt a porter (da Zara a Pimkie),  con toni vivaci e fantasie                                                                                                      estremamente femminili, cosi da renderlo facilmente adattabile al proprio stile e al proprio budget.

Con maniche lunghe o a tre quarti, sciancrato o meno, colorato o basico, portato con jeans lunghi o shorts, ballerine o tacchi, il Blazer sembra proprio essere uno dei must have della stagione!
A voi la scelta! 




venerdì 9 settembre 2011

"L'ostentazione è la morte del lusso"


Libro a cui mi ispiro per il mio lifestyle è "La Parisienne" di Ines de la Fressange, donna simbolo dell'eleganza, della sobrietà nonchè mia mentore di stile. Tra le pagine traspare la sua concezione di moda che non è limitata solo alla combinazione di vari abiti, ma applica il concetto di "à la mode" anche per quanto riguarda gli aspetti della vita di tutti i giorni.
La vera parigina non è colei ostenta vistosi marchi o vittima dell'oggetto di culto del momento, è colei che si veste in primo luogo per piacere a se stessa e secondo il proprio stile. Ines spiega che l'importante non è la quantità dei vestiti che una donna confina in un armadio, quanto la loro qualità e versatilità.
Nel libro si fa riferimento a capi basici che costituiscono le fondamenta di ogni look, che sia per uscire con le amiche o per una cena di lavoro, ecco che allora si spiega l'importanza e la raffinatezza di un tubino nero, i vari modi di indossare una giacca maschile e come trasformare un semplice paio di jeans in un capo adatto a tutte le occasioni.
Oltre ai consigli riguardanti i vari capi, e gli accessori, nella seconda metà Ines fornisce anche gli indirizzi dei vari negozi di Parigi, dove è possibile acquistare buoni prodotti a un prezzo accessibile.


Personalmente, trovo che sia una piacevole lettura non troppo frivola, ma fresca e in qualche modo illuminante.


Sperando che Ines vi colpisca con la sua semplicità, come ha fatto con me, vi auguro la buonanotte! <3






My favorite book about fashion is "La parisienne" by Ines de la Fressange, woman I admire because she is symbol of plainness and elegance. "A la mode" is not only about fashion, but also involves everyday life.  The Parisienne is not a "fashion victim", she creates her look just for herself, following her own style. It is not important how many clothes you have in your closet but their quality and versatility.
in the book Ines gives you advice about every kind of clothes and she tells you where to go shopping in Paris.
In my opinion "La Parisienne" is a very interesting book, not frivolous but fresh and inspiring!


ENJOY INES ! GOOD NIGHT! <3

giovedì 8 settembre 2011

Work in progress

Work in progress






"La moda è quello che uno indossa. Fuori moda è quello che indossano gli altri."
Oscar WildeUn marito ideale, 1895 

VeniceSage deriva dall'unione tra "venice" e la parola francese "vernissage". La prima si riferisce alla città dove vivo e studio, Venezia, e l'altra si riferisce al termine usato per indicare l'apertura di una mostra d'arte; arte che in questo caso possiamo definire la moda.
Con questo Blog vorrei condividere il mio lifestyle in una delle città più belle del mondo e la mia più grande passione. 

A presto...

"Fashion is what one wears oneself. What is unfashionable is what other people wear."  Oscar WildeAn Ideal Husband, 1895

The word venicesage comes from the match of the words "venice" and the french word "vernicessage". The former stands for Venice, the city where I live and study; the latter stands for the preview of an art gallery. In this case Art is Fashion. 
I'd like to share my lifestyle in one of the most amazing city in the world and my biggest passion.

See you soon..